Leggi Compro Oro: Ecco Cosa Sapere

Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a una notevole crescita del commercio dell’oro.

Ciò è dovuto sia al fatto che la maggior parte delle persone lo ha scambiato per avere liquidità, sia perché in tanti investono in lingotti o monete, dal momento che da sempre l’oro è considerato un bene rifugio in grado di tutelare anche dalle svalutazioni monetarie.

Ma questa attività è regolata, ovviamente, da leggi ben precise come ad esempio la Legge n. 7 del 2000.

Legge 7 del 2000

Questa legge introduce l’istituzione di un regime speciale IVA applicabile al commercio dell’oro, definendo inoltre: la figura dell’operatore professionale in oro e l’oro da investimento.

È opportuno osservare che la normativa viene spesso male interpretata, in particolar modo quando si parla di reverse charge, il quale prevede che l’IVA non si applica per i beni in oro che vengono venduti al compro oro per fonderli.

Il problema viene fuori quando invece questi beni non vengono portati in fonderia ma vengono rivenduti. Un altro problema che riguarda il mondo dei compro oro è il riciclo del denaro sporco. La Guardia di Finanza, infatti, ha scoperto che il 15% delle attività che operano in questo settore hanno legami con la malavita e che quindi coprono varie attività illecite che vengono svolte nei compro oro.

Sicuramente chi ci perde sono i gestori onesti che esercitano la professione in maniera limpida e soprattutto seguendo le leggi vigenti del settore. Proprio per questo motivo sono state richieste leggi più chiare sia per risolvere le difficoltà interpretative del regime di applicazione IVA, sia per mettere un punto all’attività di riciclaggio.

Disegno legge Mattesini (Ddl 237)

Forse qualche chiarimento lo avremo tramite il disegno legge Mattesini (Ddl 237) che ha lo scopo di precisare alcuni punti fondamentali riguardanti l’attività del commercio dell’oro.

Ha già passato il vaglio del Senato ed è arrivato alla Camera e prevede l’istituzione di due registri: il registro tenuto presso la camera di commercio, a cui devono iscriversi tutti gli operatori, e il registro telematico di Pubblica Sicurezza, al quale si dovranno inviare tutte le informazione relative alla compravendita di oggetti preziosi.

Inoltre, se il disegno legge oltrepasserà il vaglio della Camera, tutti i commercianti che si occupano di oro usato dovranno registrare le operazioni effettuate e segnalare il tutto entro 24 ore alla questura competente del territorio allegando foto degli oggetti, codice fiscale e fotocopia del documento di identità di chi vende, copia della ricevuta e modalità di pagamento.

Se l’operazione supererà i 1000 euro dovrà essere comunicato all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria) istituita presso la Banca d’Italia.

Tutte queste disposizioni se venissero approvate sarebbero un colpo duro per i furbetti che cercano di fregare le famiglie in crisi che per necessità si affidano ai commercianti. Il nostro consiglio è quello di informarsi al meglio su dove recarsi e soprattutto attenzionare su internet le recensioni di persone che hanno già avuto a che fare con il negozio in questione.

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