Marenghi d’oro

Vi raccontiamo la storia del famoso marengo d’oro.

L’anno di coniazione risale al 1801, l’evento che diede nascita a questa particolare moneta fu la vittoria di Napoleone contro gli austriaci nella battaglia di marengo, proprio per questo motivo spesso si addice al marengo il nome di Napoleone.
Grazie a questa vittoria nacque la Repubblica Subalpina dipendente dalla repubblica francese, cessò di esistere nel 1802 ma nonostante questo i marenghi continuarono ad essere coniati.

Elenchiamo di seguito i marenghi più conosciuti:

Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III, Aratrice e Fascetto d’Oro

Il marengo fu il primo tentativo degli stati europei di avere un unione monetaria, essa raffigura sulla faccia principale il primo console di Francia che divenne poi Re d’Italia.
Le caratteristiche di questa moneta erano standardizzate, il peso equivale a 6,45 grammi, contiene una percentuale di oro puro che corrisponde a 5,80 grammi del peso totale (quindi composta per il 90% da oro) ed un diametro di 21 millimetri. Questo primo marengo ebbe vita fino al 1815, data della sconfitta di Napoleone a Waterloo ma la sua storia non terminò qui.
Nonostante la sua caduta, Napoleone Bonaparte riuscì ed esportare il valore del marengo d’oro in tutta Europa e nel 1865 a Parigi si firmò un accordo fra Italia, Francia, Svizzera e Belgio che diede vita all’ unione monetaria latina a cui poi si aggiunse anche la Grecia.

Tutte le monete d’oro con valore di 20 franchi presero appunto il nome di marenghi d’oro.
Ogni marengo d’oro poteva quindi essere scambiato con altri marenghi appartenenti a stati diversi.
Tutto questo si concluse a causa dell’oscillamento del valore dell’oro e dell’argento, il marengo d’oro restò difatti una moneta esclusivamente da collezione o da investimento.

Elenchiamo di seguito i marenghi più conosciuti e diffusi:

-MARENGHI D’ORO VITTORIO EMANUELE II, furono incisi da Giuseppe Ferraris proprio per volere di Vittorio Emanuele II, i più rari sono quelli coniati nel 1870 (Roma e Torino). 1871 Roma, 1872 Milano e 1873 Roma.
-MARENGHI D’ORO UMBERTO I, incisi da Filippo Speranza e l’unica zecca coinvolta fu quella di Roma. I piu rari appartengono agli anni 1883, 1885, 1889, 1890, 1891 e 1897.
-MARENGHI D’ORO VITTORIO EMANUELE III, furono incisi sempre da Filippo Speranza e anche in questa occasione l’unica zecca coinvolta fu quella di Roma. I più rari appartengono agli anni 1902, 1903 e 1908 (esclusivamente 4 esemplari).
-MARENGHI D’ORO ARATRICE, rappresentano una allegoria dell’Italia. Sulla faccia principale troviamo raffigurato Vittorio Emanuele III mentre sull’altra faccia una donna che tiene nella mano sinistra delle spighe mentre poggia la destra sul manico di un aratro. Quelle più rare appartengono agli anni 1910 e 1926.
-MARENGO D’ORO IL FASCETTO D’ORO, è stata coniata in ricordo del primo anniversario della marcia di Roma e raffigura Vittorio Emanuele III

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